Italia in tavola

Seguendo il nostro viaggio per l’Italia in tavola, oggi ci tratteniamo nella Toscana per cucinare fagioli all’antica:

TOSCANA

Fagioli all’antica

foto zuppa-di-fagioli

Ingredienti:

Fagioli zolfini 250g

aglio

salvia

pane toscano

olio extravergine di oliva

sale

pepe nero

Mettete i fagioli in una pentola, coproteli di acqua fredda, unite 2 spicchi d’aglio, un ciuffetto di salvia, un cucchiaio di olio e lessateli, coperti, per circa 2 ore quindi scolateli e serviteli caldi conditi con abbondante olio crudo, sale e una generosa macinata di pepe, accompagnandoli con fette di pane toscano abbrustolite. I fagioli zolfini, piccoli e tondo, hanno una buccia così sottile che non è necessario metterli in ammollo.

Buon appetito!!!

Italia in tavola

Seguendo il nostro viaggio per l’Italia in tavola, oggi ci tratteniamo nel Lazio per cucinare Abbacchio alla romana.

LAZIO

Abbacchio alla romana

foto abbacchio alla romana

Ingredienti:

Mezzo agnellino a pezzi (1,5 kg)

3 acciughe sotto sale

aglio

salvia

rosmarino

vino bianco

olio extravergine di oliva

sale e pepe

Mettete l’agnello in una teglia con salvia, rosmarino, 2 spicchi di aglio, 5 cucchiai di olio extravergine di oiva, sale e pepe. Infornate a 190ºC per 50′ circa, bagnando durante la cottura con un dito di vino. Dissalate, diliscate e tritate le acciughe con un rametto di rosmarino e uno spicchio d’aglio. Stemperate il trito con tanto aceto quanto sarà necessario per una salsa cremosa. Sfornate l’abbacchio, irroratelo con la salsa alle acciughe, infornatelo ancora per 5′ per permettere all’aceto di evaporare.

Buon appetito!!!

Italia in tavola

Il viaggio in Italia non ha mai fine. Quando siamo sicuri di conoscerne tutte le coste, le montagne, resta qualcosa da scoprire. Un’architettura, un paesaggio. Più facilmente, un sapore o una ricetta. Italia in tavola ve ne dà lo spunto attraverso questa raccolta di ricette regionali.

CAMPANIA

Spaghetti alla puttanesca

foto spaghetti alla puttanesca

Ingredienti:

500g pomodori

350g spaghetti

100 g olive

100g acciughe

50g capperi

aglio, peperoncino

concentrato di pomodoro

olio extravergine

sale

Mettete in casseruola 100g di olio, uno spicchio di aglio e un peperoncino a pezzetti. Quando l’aglio sarà ben dorato eliminatelo e aggiungete le acchiughe, dissalate, facendole sciogliere nell’olio caldo e schiacciandole con la forchetta. Unite i pomodori, pelati e tagliati a pezzetti, le olive snocciolate, i capperi e 2 cucchiaini di concentrato di pomodoro. Mescolate, corregete di sale, se necessario, e lasciate cuocere per 10′; alla fine il sugo dovrà essere piuttosto scuro. Lessate gli spaghetti in acqua salata, scolateli al dente e conditeli con il sugo.

Buon appetito!!

 

 

IL CARNEVALE (FRITO’LE A’LA VENESSIANA)

Il significato ultimo del Carnevale si concentrava sul cibo: de carnevale se fa baldoria, si mangia e si beve a sazietà, senza misura.

La tradizione prevedeva un cibo “grasso”, il maile, acompagnato da vin bon e fritole, frittelle, con tre scadenze “festive”: il primo, a metà, e l’ultimo di Carnevale. Nelle domeniche, con l’onto, unto di maile, si confezionava el brazelo, una ciambella, oppure el bigoloto, una focaccia, spesso di farina gialla. Fare le fritole, è come dire “fare carnevale”; le frittelle rappresentano il “dolce”, l’espressione “rituale” domestica del Carnevale

La “forma” delle frittelle e gli “ingredienti” (farina, dolci, grasso) riportano alla confezione de cibi “dei morti”: il Carnevale costituisce “la morte dell’inverno” e il “passaggio” alla stagione produttiva.

Infatti, la forma e gli ingredienti della frittella restano inalterati per secoli: piccola e rotonda, fatta con acqua, farina, zucchero e unto di maile. Questo, anche se il nome cambia e potevano chiamarsi fritole, faete, sossole.

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(La cucina tradizionale veneta, Dino Coltro)

FRITO’LE A’LA VENESSIANA

Ingredienti:

400g di farina di frumento tipo 0

25 g di lievito di birra fresco

50 g di zucchero

2 uova

100 g di uvetta

latte

grappa

olio di semi di mais

50 g di zucchero vanigliato

sale

Sono le popolari frittelle tipiche del carnevale veneziano di cui esistono diverse varianti. In questa ricetta viene proposta l’utilizzo dell’olio di semi al posto dello strutto, come si usava un tempo.

Lavare l’uvetta e lasciarla in ammollo in un tazza con la grappa per circa mezz’ora. Versare la farina in una terrina e incorporarvi un po’ di latte, lo succhero e le uova, formando un impasto abbastanza tenero. Salare leggermente, unire il lievito sciolto in un po’ d’acqua tiepida e l’uvetta scolata dalla grappa e strizzata; amalgamare con molta cura. Sistemare quindi l’impasto in un luogo tiepido e riparato e lasciarlo lievitare per circa 2 ore.

Trascorso questo tempo, scaldare dell’olio in na padella e, appena è fumante, varsavi l’impasto con l’aiuto di un cucchiaio: quando le frittelle si rapprendono, voltarle con una schiumarola e lasciarle in padella finché avranno assunto un bel colore dorato. Infine scolare e lasciarle asciugare su carta assorbente da cucina.

Disporre a mano a mano le frito’le su un piatto da portata e infine imbiancarle con lo succhero vanigliato.

Buon appetito!!!

Il cuoco

CORSO DI PASTA FRESCA

CORSO DI PASTA FRESCA, RIPIENA E SALSE

A cura di DIANA COCINA  

               14 di febbraio

Due torni                                                                                                      13.00-16.0     o   18.00 – 21.00

Centro Culturale S’Escorxador

Data limite iscrizione  11 di febbraio

ORECCHIETTE CON SALSA DI TONNO, LIMONE E CAPPERI

ORECCHIETTE CON SALSA DI TONNO, LIMONE E CAPPERI

1/5 kg di orecchiette

30 g di burro

1 spicchio d’aglio

1 cipolla tritata fine

425 g di tonno in scatola al naturale scolato

2 cucchiai di succo di limone

1 tazza di panna liquida (250 mil.)

2 cucchiai di prezzemolo fresco tritato

1 cucchiaio di capperi

1/2 cucchiaino di peperoncino di cayenna

 

Cuocere le orecchiette in una pentola grande d’acqua bollente salata, scolarle al dente.

Mentre si cuoce la pasta, scaldare il burro in una casseruola e friggere la cipolla e l’aglio per 1-2 minuti, aggiungere il tonno, il succo di limone, la panna liquida, metà del prezzemolo e i capperi. Condire con pepe nero e peperoncino di cayenna e far cuocere durante 5 minuti a fuoco lento.

Versare la salsa di tonno sulla pasta, mescolare e spolverare con il resto del prezzemolo.

 

ZUPPA DI COZZE ALLA TARANTINA

ZUPPA DI COZZE ALLA TARANTINA

1/2 kg di cozze

1/4 peperoncino

1 spicchio d’aglio tritato

2 cucchiai d’olio d’oliva vergine extra

3 etti di pomodori maturi, pelati e senza semi

1 bicchiere di vino bianco seco

sal e pepe

Fette di pane bianco tostato

Pulisci le cozze e lavate soto acqua corrente. Sofrigi l’aglio e il peperoncino nell’olio d’oliva. Quando l’aglio é dorato. Toglietelo e aggiungete il pomodoro tagliato a pezzetti. Lasciate cuocere per 10 minuti e aggiungete le cozze.

Cuocete tutto a fuoco alto fino a che le cozze si aprino agitando la pentola di tanto in tanto (Buttare le cozze che non si sono aperte) Versare il vino e lasciate evaporarlo.

Alla fine aggiungete l’spicchio d’aglio tritato, sale e pepe. Servite caldo accompagnato da fette di pane tostato.

 

I MERAVIGLIOSI PANZEROTTI TARANTINI!!

 
Nel mio viaggio » Taranto… e dintorni » ho potuto conoscere ed apprezzare, nel degustare la cucina di diverse località, anche antichi sapori e profumi, le pietanze tradizionali, potendo così arricchire il mio ricettario di nuovi piatti che sperimento abitualmente per la gioia di parenti ed amici.  Ho scoperto nuove ricette, piatti salati e dolci, assaporato nuovi gusti, mi sono deliziata con prodotti mai gustati prima e posso garantire che sono davvero entusiasta d’averli scoperti.  
E’ mio desiderio farvi conoscere e consigliarvi una ricetta molto semplice nella preparazione, ma di sicuro successo, tipica della cucina tradizionale Tarantina, appresa grazie all’ospitalità di una Mamma di Taranto che ho avuto modo di conoscere durante il viaggio; il risultato è una deliziosa prelibatezza con la quale si possono allietare semplici serate tra amici, feste di compleanno e quant’altro; garantisco che, una volta pronti e serviti caldi, vanno letteralmente a ruba.  Buoni anche da gustare il giorno dopo, freddi.
Vi insegnerò come preparare i famosi » PANZEROTTI «… panzerotii bis sia nella versione fritta in olio caldo che al forno.  A seguire potrete trovare la ricetta, sia gli ingredienti che i consigli per la preparazione.  Questo è solo la prima delle tante ricette da me scoperte ed apprezzate. Pian pianino vi farò conoscere una cucina millenaria, ricca di squisitezze.  Pronti con l’impasto??  E poi… buon appetito a tutti voi.  
 
 
INGREDIENTI per la pasta :
  • 1 kg di farina tipo «00»  ( si otterranno circa 28 palline/panzerotti )

  • 1 lievito di birra  

  • 1 cucchiaio d’olio d’oliva extra vergine

  • 1 cucchiaio di zucchero    ( per dorare i panzerotti )

  • 1/2 cucchiaio di sale fino  ( da sciogliere in un bicchiere d’acqua  tiepida assieme al lievito di birra )

  • acqua calda quanto basta  ( scaldare un tot d’acqua, in parte  utilizzarla per disciogliere sale e lievito da usare per prima; il resto utilizzarla solo se necessario )  

  • 1 litro e 1/2 d’olio di semi vari   ( la quantità dipende dalla pentola utilizzata, possibilmente capiente )

 CONDIMENTO per il ripieno :
  • mozzarella     ( dapprima liberarla dell’acqua, per cui metterla in un colapasta sotto un peso per un paio di ore )

  • prosciutto cotto   ( da sminuzzare, tagliare a piccoli pezzettini senza spigoli perché potrebbe rompere la pasta durante la cottura) 

  • salsa di pomodoro   ( nella quantità che si desidera, da versare da ultima in un recipiente con mozzarella e prosciutto )       

      Note :  il condimento va preparato dopo aver terminato la preparazione della pasta dei panzerotti e relative palline; va lasciata riposare in frigo per poi uscirlo mezz’ora prima di mettersi all’opera.  
Dopo aver impastato la farina con gli altri ingredienti, creare palline di misura medio-piccola tenendo presente che la pasta lieviterà; far riposare le palline per panzerotti per almeno 3 ore coprendole dapprima con una busta di plastica pulita e poi una bella coperta pesante, necessarie entrambe per favorire una buona lievitazione.  Ricordarsi anche di preparare il tutto solo nelle giornate calde, perchè in quelle piovose la pasta fa fatica a crescere.  
Inoltre, una volta terminata la preparazione dei panzerotti con il ripieno, pronti per esser fritti, ricordarsi che l’olio dev’essere molto caldo; per provare che la temperatura sia quella giusta basterà immergere un solo panzerotto, girarlo da un lato e l’altro con una certa frequenza, per controllarne la cottura, fino a farli dorare, segno che son pronti; la velocità di cottura indicherà se è il caso di cuocere più panzerotti insieme ( dipende anche dalla pentola usata ).  Per coloro che non amano friggere, volendo i panzerotti si possono cuocere in forno.
Laligeell augura a tutti… buon appetito 🙂