UN ALTRO MODO PER CONOSCERE E GODERE VENEZIA

ANDAR PER BACARI TRA OMBRE E CICCHETTI

UN ALTRO MODO PER CONOSCERE E GODERE LA CITTÀ DI VENEZIA

Mangiare e bere bene a Venezia è un imperativo. Qui è impossibile non appagare l’appetito e placare la sete, perché laddove ti giri compare un bacaro pronto a soddisfare ogni desiderio. Ma in un labirinto di calli e canali è facile smarrirsi: ecco allora un libro che allo stesso tempo è guida e ricettario, che vi condurrà alla scoperta dei cicchetti della tradizione, tra una sarda in saor e un folpetto in umido, e dei bacari più autentici, nascosti in mezzo ai sestieri della città. Questa è una Venezia da gustare con gli occhi e con il palato, da vivere attraverso un tour enogastronomico assolutamente imperdibile.

MONICA CESARATO

Food blogger e critica gastronomica veneziana dal 2008, è prima di tutto un’amante del buon cibo. Da diversi anni divulga la storia e le ricette della gastronomia veneziana ai visitatori stranieri tramite il suo blog, le lezioni di cucina e vari podcast.

FRA STORIA E MITI DA SFATARE

Ostaria, Locànda, tavèrna, malvasia, furàtola, bastiòn, banderruòla, samàrco, magazèn, fritolìn: questo sono le denominazioni veneziane dei localo addetti alla rivendita di vino e cibo nell’antica Repubblica Serenissima, oramai cadute in disuso e che vivono solo nella memoria storica, ancora ritrovabili tuttavia tra i nomi di qualche calle.

Amarone, Recioto, Soave, Prosecco, Bardolino: solamente alcuni nomi di vini famosi in tutto il mondo e che nascono dalla stessa regione dell’Italia settentrionale, fra le principali produttrici di vino del paese: il Veneto.

«Bransìni, oràe, sardèe, grànso, pòrp, caparòssoi, peòci…» sono pesce che si possono trovare al Mercato di Rialto. Ê il mercato più conveniente della città e la gente da tutti i sestieri veneziani vieni qui per acquistare i miglioro ingredienti freschi per pranzo o cena.

Vi presentiamo qui di seguito una serie di ricette tradizionali e moderne veneziane di cicchetti a base di pesce:

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Baccalà mantecato

Calamaretti fritti

Gamberoni in saor

Insalata di Polpo

Sarde in saor

Moscardini in unido……..

LA CARNE E LA TERRA FERMA

Quando si parla di cucina veneziana automaticamente la mente va ai prodotti ittici della laguna, ma non tutti sanno che la carne è sempre stata una parte fondamentale della gastronomia lagunare.

Basti pensare che già gli antichi romani, riferendosi al territorio veneto, fanno menzione delle famose vacche di Altino, come riporta Columella, scrittore latino del I secolo d.C: «Ma per l’allattamento dei vitelli sono raccomandate le vacche di Altino che gli abitanti di quella regione chiamano ceve».

Alcuni cicchetti di carne:

Bovoeti agio e ogio

Brsaola col cren

Crostini con uova di guglia e pancetta

Figà aea venexiana

Pâté di fegato

Trippe alla veneta…

LE VERDURE VENEZIANE

Forse è la luce particolare di Venezia, ma le verdure in mostra sui banchi del Mercato di Rialto hanno sempre un colore intenso e vivace. Dalle teste innevate dei cavolfiori e dei finocchi al ricco oro delle zucche e il verde brillante della bietola e dei broccoli, dal rosso scartalo dei pomodori e all’intenso bordeaux del radicchio: un’incredibile display di colori e profumi.

Le verdure, coltivate nel fertile terreno ricco di argilla e sabbia confinante con la laguna, sono sulle tavole dei veneziani oggi come lo erano dall’inizio del XIV secolo d.C, quando i terreni agricoli del Veneto intorno a Padova e Treviso furono assoggettati al controllo veneziano. Molti piatti della tradizione hanno origini povere,perché venivano preparati con i legumi e le verdure della zona.

Alcuni cicchetti vegetariani:

Carciofi in pastea

Carciofi in tecia

Cipolline in agrodolce

Fiori de suca friti

Mozzarelle in carrozza

Polpette di ricotta

Zucca in saor….

ANDAR PER BACARI

Se volete gustare i cicchetti direttamente laddove sono stati inventati, eccovi un elenco di bacari e osterie, suddiviso in possibili itinerari.

Se volete gustare i cicchetti direttamente laddove sono stati inventati, eccovi un elenco di bacari e osterie, suddiviso in possibili itinerari, ma ricette e itinerari saranno nella prossima puntata.

Ho preso l’idea di questo articolo dal Libro di MONICA CESARATO Andar per Bacari, ricette e itinerari tra ombre e cicchetti, pubblicato dall’editore Programma.

Grazie ai consigli contenuti in questo libro, il mio ultimo viaggio a Venezia, qualche settimane fa, si è rivelato un vero piacere e delizia per lo stomaco e la mente. Un vero piacere. Grazie!! (Il cuoco)

Per questa ragione cercheremo di mettere in pratica alcuni degli spunti e dei cicchetti raccolti in questo apprezzato ed incredibile libro.

CORSO DI CUCINA ITALIANA

GIOVEDÌ 21 DICEMBRE alle ore 18:45

UN ALTRO MODO PER CONOSCERE E GODERE LA CITTÀ DI VENEZIA

TRA OMBRE E CICCHETTI

Menù in preparazione:

Aperol Spritz

Cicchetti di pesce

Cicchetti vegetariani

Zuppa di mandorle di Natale

Bigoli o spaghetti mori alla veneziana

Panettone (comprato in pasticceria) e dolci sorpresa fatto dal cuoco

VINI:

Prosecco Menestrello

Bianco e rosso

Caffè e infusione

Liquore fatto in casa (ricetta maiorchina dello chef)

POSTI LIMITATI: MINIMO 10 PERSONE/MASSIMO 15

è obbligatorio iscriversi (*)

(*)gruppoculturaleitalianomaiorca@gmail.com

L’ISOLA DI ARTURO, PER INIZIARE L’ANNO

LA GRANDE SCRITTRICE ELSA MORANTE, NUOVA SFIDA PER IL GdLi

Il romanzo è un’esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L’isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L’isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l’eroe ragazzo-Arturo. È una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall’isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.

Arturo, il guerresco ragazzo dal nome di una stella, vive in un’isola tra spiagge e scogliere, pago di sogni fantastici. Non si cura di vestiti né di cibi. È stato allevato con latte di capra. La vita per lui è promessa solo di imprese e di libertà assoluta. E ora ricorda. Queste sono le sue memorie, dall’idillio solitario alla scoperta della vita: l’amore, l’amicizia, il dolore, la disperazione. Secondo romanzo della Morante dopo Menzogna e sortilegio (1948), L’isola di Arturo confermò tutte le qualità della scrittrice romana: l’impasto di elementi realistici e fiabeschi, la forte suggestione del linguaggio. Arturo, come Elisa in Menzogna e sortilegio, «si porta addosso la croce di far parte non di un oggi ma di un sempre».

PREMIO STREGA

l romanzo “L’isola di Arturo“, grazie al quale la Morante nel 1957 fu la prima donna a vincere il Premio Strega, si sviluppa infatti interamente all’interno dei 4 km² di estensione del territorio di PROCIDA.

ELSA MORANTE

Nasce a Roma nel 1912 e comincia a scrivere da giovanissima, collaborando con diverse rivista. Il suo primo ad essere pubblicato nel 1948 è Menzogna e sortilegio. Nel 1941 sposa Alberto Moravia ed entra in contatto con i grandi nomi della letteratura italiana del Novecento.

All’inizio degli anni ’60, la separazione da Alberto Moravia segna anche l’inizio di un travagliato periodo personale. Entra in contatto con l’ambiente delle avanguardie letterarie e con quelli della contestazione di sinistra.

Un nuovo interesse per la politica la porta alla scrittura de La storia, romanzo che riceve però diverse critiche. La sua ultima opera è Aracoeli, pubblicata nel 1982, tre anni prima della morte nel 1985.

I romanzi più famosi che ha scritto Elsa Morante sono: L’isola di Arturo, La storia, Menzogna e sortilegio e Aracoeli. La Morante ha scritto anche racconti (Il gioco segreto) e raccolte di poesie (Il mondo salvato dai ragazzini).

Elsa Morante ‘e morta d’infarto il 25 novembre del 1985.

APPUNTAMENTO GdLi

Giovedì 18 gennaio 2024

18:30

Punto d’incontro: Cafeteria Hotel Saratoga, Paseo Mallorca, 6

MANUALE RAPIDO DELLA CANZONE ITALIANA (VOL2)

GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE 18:00 SALÓ D’ACTES IES RAMÓN LLULL

USI E COSTUMI ITALIANO DAL 1960 AL 2020 VISTI E ASCOLTATI ATTRAVERSO IL FESTIVAL DI SANREMO

UN SEMINARIO PRESENTATO DA SIMONE NEGRIN

SIMONE NEGRIN

Germogliato e cresciuto in Italia, conciato e marinato in Galizia.

È un narratore, artista teatrale e formatore, appassionato del genere umano nelle sue molteplici salse.

Raccoglie storie vere, le cucina con amore e dà loro la forma di una storia, aggiungendo umorismo e una varietà di emozioni.

APPUNTAMENTO

Giovedì 23 novembre, alle ore 18:00

IES Ramon Llull (Av. de Portugal, 2 07012 Palma

L’evento è completamente gratuito