TEMPO DE QUARESIMA IN CUCINA

La Quaresima segna i giorni che passano dalla fine del Carnevale alla Pasqua. Questo è un periodo nel quale i Cristiani dovrebbero astenersi dai cibi “grassi” per ricordare i quaranta giorni di digiuno di Cristo.
Se la costosa carne degli animali terrestri era la regina della categoria proibita, il poco dispendioso e umile pesce spiccava nel gruppo dei magri. I latticini per lo più non erano permessi, come i rossi delle uova.
Durante il regno di
Carlo Magno la trasgressione dei periodi di magro era punita con la pena di morte, e la Chiesa spingeva i fedeli ad osservare il digiuno vietando la vendita di carne ai macellai (salvo al sabato dopo Vespro).
Il primo libro nel quale si mettono in scena i cibi di magro e di grasso è “La bataille de Caresme et de Charnage”, testo francese del XIII sec. incentrato sullo scontro tra le armate dei pesci e delle carni.
I naselli si scontrano con i capponi arrosto, la passera e lo sgombro con la carne di bue, le anguille con le salsicce di maiale. Le verdure militano in entrambi gli schieramenti a seconda di come sono condite: i piselli crudi o all’olio di qua, quelli al lardo di là.

Insomma, fino a solo quarant’anni fa in Quaresima era imperativo mangiare di magro. Nella lista dei cibi da portare in tavola, una volta esclusi soprattutto i grassi degli animali terrestri, spiccavano pane, polenta, zuppe o minestre di ortaggi, tortelli a base di erbe, pesce fresco o conservato. Vero «companatico” della povera gente, emblema del periodo, era l’umilissima aringa o saracca: arida e secca, ma forte di sapore e di odore, stuzzicante, stringata, economica. Doveva solitamente bastarne una sola per tutta la famiglia, sia che toccasse affumicata o ravvivata ai ferri. Nelle case più povere delle nostre montagne la si teneva appesa penzoloni ai legni del soffitto, ad altezza d’uomo, per sfregarla sopra il pane perché prendesse un pò di sapore.

Oggi questo tipo di restrizioni sono state spazzate via dalla cultura globale e del sempre pronto. Non c’è più l’abitudine di seguire i precetti religiosi, ma molte delle ricette nate per la Quaresima, a base di pesce o legumi, sono diventate preparazioni tradizionali d’innegabile bontà e dieteticità.
Anche in questo caso è possibile affermare che il buon senso e l’arte di arrangiarsi ha vinto sulle privazioni imposte dall’alto.

TEMPO DI QUARESIMA IN CUCINA (*)

Baccalà alla cappuccina

Ingredienti

Baccalà – farina – sardelle – alloro – pinoli – uva passa – cioccolato amaro – scorza di limone – pangrattato -sale – pepe

Preparazione d’origine monastica
Togliere pelle e lische al baccalà ben ammollato. Tagliarlo a pezzi piuttosto grossi e soffriggerlo ben infarinato in una teglia a bordi alti, sistemando i pezzi molto vicini uno all’altro in modo che non rimangano dei vuoti. Aggiungere alloro, sardelle ben pulite e tritate, pinoli, uva passa, cioccolato amaro grattugiato, una scorzetta di limone, sale e pepe. Ricoprire il tutto con brodo bollente e far cuocere lentamente per almeno 3 ore, avendo cura perchè il baccalà non si attacchi di non mescolare ma soltanto scuotere il recipiente. Al termine, cospargere la pietanza di pangrattato e infornarla per il tempo necessario ad ottenere una leggera crosticina dorata.
Servire il baccalà alla Cappuccina accompagnato a piacerre.
(P.S. per baccalà deve intendersi lo stoccafisso, seconda l’attribuzione friulana).

Baccalà mantecato

 

Baccala mantecato alla vicentina - Secondi del Veneto

 

 

 

 

Ingredienti:

200 g baccalà o stoccafisso già ammollati, dissalati e deliscati

1 gambo di sedano

2 carota

1 cipolla

alloro -olio extravergine di oliva

crostini di pane – sale -pep

Preparazione:

Preparate un brodo con sedano, carota, cipolla profumandolo con una flogia di alloro. Cuocetevi il bacallà o lo stoccafisso per circa 20′.

Sgocciolatelo bene, conservando il brodo di cottura, e tagliatelo a pezzetti.

Montate la polpa del pesce con una frusta o con un cucchiaio di legno, unite alternadoli olio versato a folo e poco brodo fino a quando non sarà ben mantecata e avrete otteuto una crema compatta, soffice e omogenea.

Aggiustate di sale e pepe quindi servite con crostini di pane tostato.

 

Spaghetti con sarde e semi di finocchio

 

 

 

fotospaghetticonsarde

 

 

 

 

 

Ingredienti:

400 g spaghetti

300 g sarde spinate

250 g pomodori ciliegini

2 spicchi d’aglio

semi di finocchio

olio extravergine -sale

Preparazione:

Lavate i pomodori e metteteli in uno strato sul fondo di una pirofila con 2 cucchiai d’olio, l’aglio sbucciato e mezzo cucchiaio di semi di finocchio. Cuoceteli nel forno a 180ºC per 10′. Scaldate la bistecchiera e grigliatevi le sarde (2′ per lato). Tenetele da parte. Fate intanto bollire l’acqua per la pasta, al bollore salatela e cuocetevi gli spaghetti al dente. Scolateli e conditeli con i pomodori e le sarde, salati all’ultimo momento.

 

(*) Ricette tratte di Accademia Italiana Gastronomia, La Cucina Tradizionale Veneta e La Cucina Italiana

Buon appetito!!!

Il Cuoco

 

«FARE VENIRE L’ACQUOLINA IN BOCCA»

INVERNO: tempo di zuppe e minestre

Un brodo di pollo (*) casalingo e aromatico che può essere usato per salse, zuppe e sformati. Il suo aroma non potrà mai essere paragonato a quello di un brodo preparato con il dado o con il concentrato.

BRODO DI POLLO

INGREDIENTI:

1 pollo o ossi di un pollo crudo

1 cipolla

1 porro

2 gambi di sedano

1 pastinaca

1 carota

1/2 limone, solo scorza grattugiata

sale q.b.

8 grani di peppe

2 l di acqua

Elaborazione:

Mettete in pentola il pollo o la carcassa, le interiora, e tutte le verdure pulite e affettate, la scorza di limone, il sale, i grani di peppe e l’acqua. Fate cuocere a fuoco basso per circa 2 ore. Togliete dal fuoco e filtrate. Lasciate raffreddare e sgrassate.

El brodo di pollo si può congelare.

(*) Il brodo di manzo è quasi uguale con 1 kg di ossibuchi, stinco o altri ossi e le stesse verdure. È possibile aggiungere 1 foglia d’alloro e un cucchiaino di origano. Fate cuocere a fuoco basso per 2-3 ore.

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MINESTRONE DI VERDURE

Fotominestrone di verdure

 

 

 

 

 

Ingredienti:

olio extravergine d’oliva q.b.

1 spicchio d’aglio intero

2 carote tagliate a rondelle

2 zucchine tagliate a rondelle

2 coste di sedano privato delle fronde e tagliato a pezzettoni

4 patate novelle tagliate in quattro

100g di pomodori da insalata maturi e sodi tagliati in quattro

1 cipolla rossa di tropea tritata finemente

30g di pancetta tritata

150g di piselli

150g di fagioli borlotti

brodo vegetale

1 crosta di Parmigiano Reggiano con il lato con le incisioni grattato

1 mazzetto di basilico tritato

1 mazzetto di prezzemolo tritato

sale e pepe nero macinato q.b.

crostini al burro q.b.

Parmigiano Reggiano grattugiato q.b.

Elaborazione:

In una pentola, far scaldare dell’olio e iniziare a far imbiondire l’aglio. Aggiungere le verdure e il trito di cipolla e farle rosolare lasciando che mantengano la consistenza più o meno croccante.

Aggiungere poi la pancetta e farla rosolare mentre le verdure appassiscono. Aggiungere i piselli e i fagioli borlotti insieme alla pancetta. Quando sarà rosolata la pancetta e levato l’aglio, versare una mestolata di brodo vegetale freddo e aggiungere la crosta di parmigiano.

Lasciar sobbollire il minestrone aggiungendo brodo ogni volta che tende ad asciugarsi.

Quando saranno cotte le verdure, circa 1 ora, aggiungere il basilico e il prezzemolo e versare un filo d’olio. Togliere la crosta di parmigiano e far restringere il sughetto fino al livello gradito. Aggiustare con il sale e il pepe macinato.

Servire il minestrone in ciotole di terracotta aggiungendo crostini al burro in superficie.

 

BUON APPETITO!!

Il Cuoco

PRANZO DI NATALE MAIORCHINO

Una alternativa con sapore maiorchino.

buon-natale

 

 

 

 

«SOPA DE GALETS I ESCALDUMS D’INDIOT» /ZUPPA DI NATALE ED «ESCALDUMS» DI TACCHINO

ZUPPA DI NATALE

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Ingredienti per il brodo

Gallina, cipolla, pomodori, carote, sedano, acqua e sale.

Ingredienti per il ripieno

Pasta Gallo n.3 o galets, carne macinata mista, un uovo, sale, pepe, maggiorana e un po’ di pangrattato.

Preparazione

Si aggiunge alla carne macinata sale, pepe, maggiorana tritata e il pangrattato. Si aggiungono uno o due uova per amalgamare . Si condisce la carne macinata  e con le mani o con una siringa si riempie la pasta ancora cruda. Si possono fare anche delle polpettine. Il tutto si può anche preparare in anticipo e congelare.

Si prepara il caldo con gli ingredienti  descritti sopra e  si cola quando la carne è cotta dopo circa 2 ore. Anche il brodo si può preparare in anticipo.

Per approfittare della carne rimasta si possono fare delle crocchette.

Mettere il brodo in una pentola e portarlo ad ebollizione. Aggiungere la pasta ripiena e far cuocere per 15-20 minuti. Si possono aggiungere uova di gallina e frattaglie tritate finemente.

La zuppa deve risultare chiara, se necessario aggiungere del sale e servire molto calda.

ESCALDUMS

 

fotoescaldums

 

 

 

 

Ingredienti:

una tacchina, due cipolle, un pomodoro, un rosso d’uovo, un mazzetto di prezzemolo fresco, olio d’oliva, una tazza di strutto, germogli di timo, una tazzina di vino bianco secco, un po’ di brandy, 100 gr. di pinoli, 50 gr. di mandorle, una testa d’aglio, un pizzico di spezie miste,un chilo di patate, sale e pepe.

L’ escaldum di solito si fa con il tacchino o la tacchina, ma si può fare anche di pollo.

Una volta preparato il tacchino si mette in una casseruola di terracotta (greixonera) e si unisce la cipolla e l’aglio. Soffriggere fino a quando la cipolla diventa tenera, mescolando continuamente. Aggiungere il pomodoro e innaffiare con acqua per coprire la carne. Aggiungere sale e pepe, le spezie, i pinoli e lasciare cuocere dolcemente con la casseruola coperta.

Friggere le patate e metterle da parte.

Quando la carne diventa quasi tenera, aggiungere i prodotti tritati, il vino e il cognac. Dare l’ultimo bollore con le patate e servire caldo.

Ricette tratte dalla tradizione popolare

Buon Natale!!

Il Cuoco

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SUGGERIMENTO PER IL PRANZO DI NATALE

buon-natale

TORTELLINI IN BRODO  E TACCHINO DI NATALE
TORTELLINI IN BRODO (*)

fototortelliniinbrodo

 

 

 

 

Ingredienti per circa 750g di tortellini

per la pasta all’uovo: *
210g di farina 00
10g di farina di semola di grano duro
120-123g di uova per pasta fresca

per il ripieno:

100g di lombo di maiale
100g di mortadella Bologna
100g di prosciutto di Parma
150g di parmigiano reggiano stagionato
1 uovo
noce moscata
burro
rosmarino
aglio
sale
pepe

Preparazione del riepieno:

per il ripieno, condite il lombo di maiale con sale, pepe, aglio e rosmarino e lasciate insaporire la carne in frigo (meglio se dal giorno prima), poi sciogliete una noce di burro in una padella antiaderente e cuocete il lombo per 2 minuti per lato. Spegnete, ripulite la carne dagli aromi e lasciate raffreddare, poi passatela al tritacarne. Tritate anche il prosciutto e la mortadella e uniteli al maiale.

Aggiungete il parmigiano reggiano grattugiato, la noce moscata, il sale e l’uovo. Lavorate bene l’impasto con le mani in modo da farlo amalgamare bene, poi riponetelo in frigo per 12 ore (io l’ho lasciato per un paio di ore).

Preparazione della sfoglia all’uovo:

Per la pasta all’uovo, mescolate le due farine e formate una fontana con il buco al centro sul piano di lavoro.  Al centro della fontana mettete le uova e con una forchetta iniziate a lavorarle con la farina sui bordi. Iniziate poi a impastare a mano per circa 10 minuti fino a ottenere un impasto molto liscio e omogeneo. Formate una palla con l’impasto e avvolgetelo nella pellicola.

Lasciatelo riposare minimo 30 minuti, poi stendetelo con il mattarello oppure con la sfogliatrice.

Chiusura dei totellini:

Ritagliate tanti quadratini di circa 3 cm di lato (io li faccio un po’ più grandi, di 4cm, ma la ricetta originale prevede che siano molto piccoli). Formate delle palline grandi all’incirca come una piccola nocciola con il ripieno e ponetelo al centro dei quadratini, poi piegateli a metà lungo la diagonale così da formare un triangolo e poi chiudeteli attorno al dito unendo gli estremi opposti e premendo in modo da saldare la pasta. Disponeteli mano a mano su un vassoio spolverato con un po’ di farina di semola di grano duro.
Se non li usate subito congelateli così disposti sul vassoio e quando saranno ben duri trasferiteli in una busta per alimenti.

Il tortellino in brodo va cotto per circa 3-4 minuti in un brodo di carne di manzo (doppione) e gallina.

BRODO DI CARNE (*)

– Ingredienti:

(per 4 porzioni)

  • 700g di carne di cui una coscia di gallina e il resto in manzo
  • un pezzo di osso di manzo
  • 3 carote medie
  • 2 coste di sedano
  • 1 patata
  • 2 piccole cipolle
  • 1/2 croste di parmigiano
  • 2,5l di acqua
  • sale
  • pepe

Adagiate la carne sul fondo della pentola, dopo tutte le verdure, aggiustate di sale e pepe, aggiungete le croste di parmigiano e ricoprite la carne con tutta l’acqua. Chiudete la pentola e cuocete per 2 ore circa da quando inizia a fischiare, abbassando la fiamma al minimo.

(*)Questo brodo é più veloce con la pentola a pressione. 40 minuti circa.

(*)la ricetta originale bolognese

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TACCHINO DI NATALE

fototacchino

 

 

 

 

Ingredienti:

1 tacchino (circa 4 kg)
• 500 g di salsiccia
• 3 mele
• 500 g di
prugne snocciolate
• 500 g di castagne secche
• 1sedano

• 1 carota
• 1 bicchiere di vino bianco secco
• latte
• 3 cucchiai d’olio
• burro
• sale
pepe

Preparazione:
Tenete a bagno le castagne per almeno 2 ore, poi sgocciolatele, trasferitele in una pentola, copritele con il latte freddo e cuocetele per 40 minuti.

Preparate il ripieno: sminuzzate la salsiccia, tagliate le mele a cubetti, dividete a metà le prugne, schiacciate le castagne, tritate sedano e carota. Mescolate tutti gli ingredienti, salate e pepate. Amalgamate bene il composto e riempite il tacchino con questa farcia. Eventualmente mettete da parte quella che avanza. Imburrate una teglia, versate sul fondo l’olio e adagiatevi il tacchino.

Ponete in forno caldo a 180° e cuocete per 3 ore abbondanti bagnando ogni tanto il volatile con il suo sugo e spruzzatelo con il vino.

Nel frattempo, in un tegamino lasciate fondere una noce di burro, aggiungete il ripieno eventualmente avanzato, coprite e cuocete per 20 minuti. Se il composto fosse troppo asciutto, spruzzatelo con vino bianco. Servite questo ripieno come contorno del tacchino.

Ricette tratte dalla Cucina Italiana e Il Cucchiaio d’Argento

Buon Natale!!

Il Cuoco

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I BROCCOLI

INSALATE AUTUNNALI?  LA VERA SCOPERTA SONO I BROCCOLI CRUDI (*)

fotobroccoli

I broccoli sono protagonisti di tante ricette invernali. Sapevate che è possibile mangiarli anche crudi? Scopriamo come realizzare delle sfiziose insalate

Verde è sinonimo di salute in tavola e i broccoli, con il loro verde vivo, sono un vero concentrato di proprietà benefiche. Si possono cucinare al vapore, in forno, in tegame. Ma molti non conoscono la bontà dei broccoli crudi.
Broccoli crudi e buonissimi
Sappiamo già che il metodo di cottura scelto per cuocere i broccoli può ridurre le proprietà nutrizionali e organolettiche di queste verdure. I broccoli cotti sono una pietanza classica declinabile in mille ricette. Ma se volessimo evitare di alterare le caratteristiche nutrizionali possiamo mangiarli anche crudi. I broccoli sono una fonte incredibile di vitamina C, un antiossidante che mantiene in buona salute le arterie. Questa vitamina rappresenta uno scudo naturale nei confronti delle influenze stagionali. Possiamo allora realizzare delle insalate con agrumi e broccoli per aumentare l’assunzione di vitamina C nei periodi più freddi.
Vitamina C nell’insalata
Un piatto di broccoli freschi per cena? Crudi? Perché no! I broccoli si possono marinare nel succo degli agrumi per renderli più leggeri e realizzare delle insalate colorate e gustose. Scopriamo due insalate colorate e salutari a base di broccoli crudi. Per l’insalata di broccoli, arance e nocciole prendete mezzo broccolo, due arance biologiche, una decina di nocciole, un po’ di aceto balsamico, sale, olio evo. Procedete sbucciando il tronco del broccolo, scartando le bucce e la parte terminale del gambo. Lavate le arance, eliminate la buccia e dividetele a metà. Inserite nel robot da cucina il broccolo tagliato a pezzi e le arance. Affettate per pochi secondi, quindi versate in una insalatiera e aggiungete aceto, sale, olio e nocciole.
Come alternativa croccante potete realizzare l’insalata con broccoli, clementine e cipolla rossa. Per farla tagliate i broccoli e marinate con il succo di clementine per una notte. L’indomani aggiungete ai broccoli marinati alcuni chicchi di melograno, carote, cipolla rossa sottile. Condite con sale e olio evo. Queste fresche insalate autunnali rimarranno croccanti e ricche di vitamine. Naturalmente come per ogni insalata che si rispetti potete aggiungere a piacere tutti gli altri ingredienti che amate.

(*) Articolo di La Cucina Italiana

«FARE VENIRE L’ACQUOLINA IN BOCCA»

MENU D’AUTUNNO

INSALATA DI SPINACI, CAROTE E UVA

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INGREDIENTI PER  4 PERSONE

250 g di spinaci già puliti

1 carota mondata

100 g di uva bianca

1 cucchiaino di fior di sale

1 cucchiaio di succo di limone fresco

2 cucchiai d’olio

1 cucchiaino di senape

ELABORAZIONE

Lavare gli spinaci, mondarli se necessario

Pelare la carote e continuare ad affettarla a strisce sottili verticali. Aggiungerle agli spinaci.

Lavare l’uva, con un coltellino tagliare gli acini a metà ed eliminare i semi. Aggiungere agli spinaci

Emulsionare i condimenti, iniziando da limone e sale, e condire al momento di servire.

ZUPPA DI LENTICCHIE E CASTAGNE

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INGREDIENTI PER 4 PERSONE

200 g di lenticchie

250 g di castagne arrostite

50 g lardo -pane casareccio

concentrato di pomodoro

alloro – timo

basilico – maggiorana

olio extravergine di oliva

sale – pepe

ELABORAZIONE

Lessate le lenticchie in abbondante acqua aromatizzata con una foglia di alloro e salatele a fine cottura (circa 30′)

Spezzettate le castagne (conservatene alcune intere) e riunitele in una casseruola con il lardo tritato, 2-3 cucchiai di olio e un mazzetto legato di timo, basilico e maggiorana.

Sofriggete tutto e non appena il lardo si sarà dorato aggiungete un cucchiaio di concentrato di pomodoro diluito in un mestolo di acqua calda, salate e pepate.

Versate sul soffitto le lenticchie lessate e circa un litro della loro acqua di cottura.

Mescolate e cuocete per altri 10′. Aggiustate di sale, se necessario, ed eliminate il mazzetto di erbe.

Servite la zuppa con le castagne intere, un trito fresco delle tre erbe e fettine di pane tostate.

BUON APPETITO!!!

«FARE VENIRE L’ACQUOLINA IN BOCCA»

INSALATA DI POLLO, PAPAIA E AVOCADO

fotoinsalatapollo

 

 

 

 

 

 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

450 g petto di pollo

100 g papaia

1 avocado

1/2 limone

alloro, basilico, maggiorana, timo, senape di Diogione, olio extravergine di oliva

sale e pepe

ELABORAZIONE

Portate a bollare una pentolina di acqua, salatela leggermente, poi aromatizzatela con le erbe: 3 foglie di basilico, un rametto di tmo, uno di maggiorana e una foglia di alloro.

Immergete il pollo nell’acqua aromatizzata, lessatelo per 10′ quindi spegnete, coprite e lasciatelo intiepidire nell’acqua di cottira

Pelate la papaia e l’avocato e tagliate entrambi a tocchetti.

Preparate un condimento con 3 cucchiai di olio, il succo dl limone, un cucchiano scarso di senape, un pizzico di sale e uno di pepe.

Sfilacciate a mano il pollo, ormai tiepido, quindi mescolatelo con la papaia e l’avocato

Condite il pollo e completate con alcune foglie di basilico spezzetate

LINGUINE SU CREMA DI POMODORO E COZZE

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INGREDIENTI 4 PERSONE

500 g cozze

400 g pasta tipo linguine

250 g pomodori

80 g pane casareccio a fette

20 g olive nere snocciolate

aglio, origano, basilico, rosmarino

olio extravergine di oliva

sale

ELABORAZIONE

Ungete con l’olio le fette di panne, conditele con un pizzico di sale e di origano, poi tostatele in forno a 200ºC per 5′.

Incidete i pomodori con due taglietti incrociati, lessateli in acqua bollente per un paio di minuti, poi scolateli e spellateli.

Sfornate il pane e lasciatelo intiepidire.

Pulite le cozze e fatele aprire in una capiente pentola con un filo di olio, uno spicchio di aglio e un rametto di rosmarino per 5′. Togliete le cozze dalla pentola, eliminando le valve vuote, e filtrate l’acqua di mare delle cozze rilasciata sul fondo.

Frullate i pomodori con 3 cucchini di acqua delle cozze, un cucchiao di olio, e 3-4 foglie di basilico, ottenedo una crema.

Sbriciolate il pane tostato

Portate a cottura le linguine in acqua salata, poi scolatele, tenetele da parte e nella stessa pentola riunite 4-5 cucchiai di olio, un spicchio di aglio, le olive, le cozze e la loro acqua avanzata: cuocete per 1′, poi aggiungete le linguine e mescolate tutto.

Versate la crema di pomodoro nei pliatti, distribuitevi sopra le linguine con il loro condimento e le briciole di pane tostato

BUON APPETITO!!!

RICETTE

WORKSHOP DI CUCINA ITALIANA

ROMA (*)

CARCIOFI ALLA ROMANA

fotocarciofiallaromana

I carciofi alla romana sono un contorno caratteristico della zona laziale ed è un piatto primaverile dato che il carciofo è una verdura che precede l’arrivo della primavera. Molti sono i modi per cucinarli, visto che si sposano bene sia come verdura di accompagnamento che come ingrediente in primi e secondi piatti e possono essere un contorno perfetto per il vostro menu pasquale.

Oggi ve li presentiamo in una delle preparazioni più caratteristiche della cucina romana: vengono cotti interi in un tegame dal bordo alto, stretti uno all’altro, dopo averli adeguatamente puliti dalle foglie più dure e conditi con prezzemolo e mentuccia. Così preparati i carciofi si conservano in frigo per alcuni giorni e sono ottimi da mangiare anche tiepidi o freddi.

Un piccolo accorgimento prima di presentarvi la ricetta: munitevi di guanti, che userete durante le fasi di pulizia dei carciofi, il rischio – altrimenti – è quello di ritrovarvi con le mani annerite dall’ortaggio.

PROCEDIMENTO

Per preparare i carciofi alla romana, come prima cosa, dovete lavare e tritare il prezzemolo e la mentuccia, le proporzioni sono più o meno quattro parti di prezzemolo e una di mentuccia, ma in realtà molto dipende dai vostri gusti; a me – per esempio – piace che la mentuccia si senta ma non sovrasti in toto il sapore del prezzemolo.

In una ciotola unite alle erbette tritate l’aglio (anch’esso tritato) due cucchiai di olio evo, il sale e mischiate bene il tutto.

Fatto questo iniziate a pulire i carciofi.

Prima di tutti togliete le foglie esterne più scure e dure, senza preoccuparvi che il carciofo si riduca molto di volume, è normale ed è importante togliere tutto il superfluo per non rischiare di trovarsi foglie coriacee e immangiabili nel piatto.

Dopodiché tagliate la punta del carciofo. A questo proposito ci sono due «scuole di pensiero» entrambe valide: c’è chi taglia la punto in maniera netta e chi preferisce arrotondarla per avere un ortaggio più gradevole alla vista. Non c’è alcuna differenza tra le due, è un fattore puramente estetico che non pregiudica il sapore e men che meno la riuscita della ricetta.

A questo punto dovete pulire il gambo. Tagliatelo a un paio di centimetri dalla base del carciofo e tenetelo da parte. Prima di tutto finite di pulire la testa come indicato nella foto che segue…

… e per ultimo pulite i gambi: dovete togliere tutta la parte verde scura e zigrinata che circonda il cuore tenero interno al gambo.

Dopo aver pulito il tutto lavate teste e gambi, asciugateli leggermente e passatevi sopra del limone, il succo – infatti – impedirà ai carciofi di annerire durante la cottura.

Aprite leggermente le teste per far posto al condimento, salatele sia internamente che esternamente e inserite il trito di erbe non solo nel centro, ma anche tra le varie foglie

E’ fondamentale, per la riuscita del piatto, che i carciofi vengano poi cotti in un tegame a bordi alti a testa in giù, uno stretto accanto all’altro. Questo farà si che gli stessi – cuocendo – non si allarghino. Inseriteli quindi in una pentola con 16 cucchiai di olio evo, e un dito di acqua (che coprirà i carciofi per circa un centimetro), mettete anche i gambi tagliati a pezzetti e chiudete con il coperchio.

Fate andare a fuoco molto basso per 25 minuti circa o comunque fino a quando tutta l’acqua sarà stata assorbita, cercando di alzare il coperchio per controllare la cottura il meno possibile. C’è anche chi cucina i carciofi alla romana nella pentola a pressione: grazie al vapore che si sprigionerà, infatti, ci sarà una cottura diversa che consentirà di mantenere le sostanze nutritive.

Qual è la differenza tra i carciofi alla giudia e i carciofi alla romana?

Le due ricette prevedono l’utilizzo dei «cimaroli», che sono dei carciofi romani tondi, tenerissimi e senza alcuna spina ma la vera differenza è nella cottura: i carciofi alla giudia sono una frittura di carciofi e questa ricetta, probabilmente, nasce nel ghetto ebraico di Roma verso il XVI secolo. La pulizia dei carciofi deve essere fatta con un coltello in modo da togliere le punte rossastre e le foglie esterne per poi essere riposte in una bacinella contenente acqua e limone. Passati dieci minuti, vanno asciugati per poi essere conditi con una manciata di sale e pepe. Ricordate, però, che dovete immergere i carciofi alla giudia nell’olio circa 8/9 minuti e, solo una volta freddi, si aprono, verso l’esterno, le foglie. Anche i carciofi alla romana possono essere fritti: basta far scaldare, in una padella, molto olio e, nel momento in cui è bollente, friggere i carciofi a spicchi finché non sono dorati. Nel momento in cui sono pronti, vanno messi su carta da cucina e tenuti caldi.

La storia dei carciofi alla romana comincia, inevitabilmente, con la storia dell’utilizzo del carciofo in cucina in sé. Secondo una favola mitologica, Cynara, una ninfa bellissima con capelli biondo cenere, dopo aver resistito al padre degli Dei, fu trasformata in un carciofo. Per quanto riguarda il suo utilizzo in cucina, già nel mondo antico era utilizzata in Egitto e venne esportata in Sicilia. A partire dal XVI secolo, era adoperata come piatto in tante cucine toscane, infatti Maria de’ Medici, sposa di Enrico II di Francia nel 1547, dalla Toscana esportò il carciofo in Francia proprio per la sua folle passione per questo alimento. Per questo motivo molte ricette dell’epoca sono a base di carciofo. A Roma arrivò solo in pieno Ottocento assieme ad altri ingredienti dell’orto e arrivò ad influenzare anche le varie scuole pittoriche.

INGREDIENTI:

Carciofi 8 cimaroli o romaneschi

Prezzemolo un mazzetto

Mentuccia una manciata

Aglio uno spicchio

Olio extravergine di oliva 16 cucchiai + 2 per condire il ripieno

Limone 1

Sale marino q.b.

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BUCATINI ALL’AMATRICIANA

 

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La ricetta originale, nata ad Amatrice, una piccola cittadina Laziale al confine con l’Abruzzo, prevede rigorosamente gli spaghetti e non i bucatini tant’è che persino i cartelli Comunali all’ingresso della città indicano «Amatrice, Città degli Spaghetti».

Nel tempo la ricetta è stata acquisita dalla cucina romanesca che ne ha modificato uno degli ingredienti base, gli spaghetti con i bucatini. In passato la ricetta era un pasto povero dei pastori ed era in bianco, solamente spaghetti, guanciale e pecorino e null’altro.

Quello delle ricette di tradizione è un terreno disseminato di perenni diatribe tra opposte fazioni, di affermazioni come «la mia versione è più pura della tua» e altri assolutismi, che spesso trasformano questo argomento in un vero e proprio campo minato. Ecco perché scrivere dell’amatriciana non è una questione così semplice.

Tralasciando alcuni capisaldi come l’utilizzo del guanciale al posto della pancetta, sul quale non ci devono essere dubbi, su questo piatto si sono consumati fiumi di inchiostro circa ogni singolo ingrediente, a partire dallo spessore e dalla forma delle listarelle di guanciale, dal modo di soffriggerle (senza grassi, con olio o strutto) e di sfumarle (vino, aceto, o nessuno dei due), per arrivare alla scelta del formato di pasta, alla sua proporzione con la carne e all’impiego di un soffritto iniziale di cipolla o meno, per citarne alcuni.

Fuori da ogni polemica, ecco l’ennesima interpretazione di questa ricetta.

PROCEDIMENTO

Se utilizzi i pomodori freschi, per prima cosa dovrai sbollentarli per pochi istanti in acqua bollente salata, scolarli e raffreddarli sotto acqua corrente. Dopo averli pelati, dovrai eliminare i semi e tagliarli a filetti.

In una padella (preferibilmente di ferro) scalda l’olio e aggiungi il guanciale tagliato a listarelle lunghe circa un paio di centimetri. Quando avrà iniziato a fondere unisci il peperoncino. Rosola il guanciale fino a quando avrà preso colore, quindi sfuma con il vino bianco. Lascia evaporare, scola il guanciale e tieni da parte al caldo.

Nella stessa padella metti i pomodori pelati schiacciati (oppure quelli freschi precedentemente preparati), regola di sale e cuoci per il tempo di cottura della pasta, che nel frattempo avrai buttato all’interno di una casseruola con acqua bollente salata. Quando sarà quasi giunta a cottura unisci il guanciale al condimento ed elimina il peperoncino. Scola la pasta al dente e trasferiscila nella padella con il sugo. Fuori dal fuoco aggiungi il pecorino grattugiato e regola di pepe fresco di mulinello a piacere. Mescola bene e servi subito, completando con altro pecorino.

INGREDIENTI

400 g di bucatini (oppure spaghetti o spaghettoni)
• 300 g di pomodori pelati (in stagione 4-5 pomodori rossi maturi)
• 150 g di guanciale stagionato a fette spesse
• 60-70 g circa di pecorino (delicato e non troppo salato) grattugiato
• 1 peperoncino
• 1/2 bicchiere di vino bianco secco e acidulo
• olio extravergine di oliva
• sale
• pepe

(*) Ricette tratte dalla Cucina Ebraica e dal Cucchiaio d’Argento.

NUOVO WORKSHOP DI CUCINA ITALIANA

ROMA

Martedì 26 APRILE alle ore 12.45 (*)

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fotobucatiniall'amatriciana

Menù (*)

Antipasto

Carciofi alla Romana

Bucatini all’Amatriciana

Dolci

Vino

Caffé o infusione

Liquore fatto in casa

POSTI LIMITATE. MINIMO 10 PERSONE

È OBBLIGATORIO ISCRIVERSI (*)

Punto di incontro: Davanti alla porta d’entrata Club Sant Antonio de la Playa. (Ca’n Pastilla). Angolo con Ristorante La Mejillonera. 5 minuti prima di cominciare il corso. Si prega puntualità.

(*) Prezzo: 25€. Seguito da pranzo. Ricette tratte dalla Cucina Ebraica e dal Cucchiaio d’Argento.

(*) Indirizzo mail (gruppoculturaleitalianomaiorca@gmail.com) fino martedì 19 aprile.

(*) C’è la possibilità di fare un workshop di cucina in orario serale. Le persone interessate possono contattare con gruppoculturaleitalianomaiorca@gmail.com

WORKSHOP DI CUCINA ITALIANA

TEMPO DI PASQUA

Martedì 15 di marzo alle ore 12.45 (pranzo) o Giovedì 17 alle ore 19.00 (cena)

IMG_20160207_164347foto trofie con ruculafotosalamecioccolato

Menù (*)

Antipasto

Uova in salsa verde di prezzemolo, fave e piselli

Trofie con rucula

Salame di cioccolato ai pistacchi con crema alla vaniglia

Vino

Caffé o infusione

Liquore fatto in casa

POSTI LIMITATE. MINIMO 10 PERSONE

È OBBLIGATORIO ISCRIVERSI (*)

(*) Prezzo: 25€. Seguito da pranzo o cena. Ricette tratte dal Cucchiaio d’Argento e La Cucina Italiana.

(*) A lezione o indirizzo mail (gruppoculturaleitalianomaiorca@gmail.com) fino martedì 8 di marzo.