GIOVEDÌ GRASSO CHIUDE IL CARNEVALE

GIOVEDÌ GRASSO: ECCO IL SIGNIFICATO E PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ

 

 

 

Il giovedì precedente l’ultimo giorno di Carnevale in tutta Italia viene chiamato col nome di Giovedì Grasso. È il ultimo giovedì prima dell’inizio della Quaresima. Si sa, nel nostro Paese esso prende nomi diversi a seconda della zona e in Toscana, per esempio, viene chiamato Berlingaccio.

Tradizionalmente l’origine del nome si deve all’unione del tedesco «bretling», che significa tavola, alla forma latina composta da «per» più «ligere», che viene tradotto con leccare insistentemente nel senso di mangiare con piacere. Ma cos’è esattamente il Giovedì Grasso e soprattutto perché si chiama così?

La tradizione ci porta a Venezia dove, durante questa giornata, in Piazza San Marco veniva svolta una grande festa celebrativa in onore di un’importante vittoria: la Serenissima aveva affrontato il patriarca Ulrico che approfittò della guerra in corso fra Venezia, Padova e Ferrara per sferrare il colpo fatale a Grado, costringendo il patriarca Enrico Dandolo a fuggire. Per ricordare la vittoria, venne stabilito che ogni Giovedì Grasso i macellai ed i fabbri avrebbero mozzato le teste ai tori, richiamando così l’idea di poter togliere ogni ostacolo.

Che abbia origini storiche, come sostengono alcuni, oppure una valenza religiosa come asseriscono altri, poco importa: il Giovedì Grasso è comunque capace di scatenare lo spirito goliardico degli italiani, capaci di interpretare al meglio lo stile del Carnevale.

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