TUTTA L’ESTATE CON IL PRINCIPE DI SALINA
IL GATTOPARDO INTERO

Il Gattopardo è un romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che narra le trasformazioni avvenute nella vita e nella società in Sicilia durante il Risorgimento, dal momento del trapasso dal Regno Borbonico alla transizione unitaria del Regno d’Italia, seguita alla spedizione dei Mille di Garibaldi.
Con lo sbarco dei Mille a Marsala, le forze della rivoluzione annunciano la fine di un’epoca e sconvolgono gli equilibri che da sempre governano l’isola. È in questo teatro di eventi che si profila la figura statuaria del principe Fabrizio Salina, capofamiglia di una delle principali casate della più alta aristocrazia siciliana, che al tramonto del regno borbonico oppone un leonino rifiuto, ergendosi come spartiacque tra il vecchio mondo e il nuovo. Ma la storia avanza inesorabile. Persino il nipote prediletto del principe, Tancredi, partecipa alla campagna militare tra le file delle camicie rosse, e con la vittoria dei piemontesi il nuovo ceto borghese acquista per la prima volta un rilievo considerevole. Nel tentativo di tenere in piedi la reputazione e il potere della sua famiglia, il principe si troverà a dover incrociare il destino dei Salina con quello della bellissima borghese Angelica. Un romanzo lirico e critico insieme, dalle cui pagine emergono personaggi maestosi e indimenticabili, che della Sicilia offrono un’immagine viva, animata da uno spirito alacre, modernissimo e quindi, in un fortunato cortocircuito, antichissimo. Inizialmente rifiutato e pubblicato solo un anno e mezzo dopo la morte dell’autore, Il Gattopardo fu subito riconosciuto come una delle massime opere letterarie dei nostri tempi e vinse il premio Strega.
Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, duca di Querceta, marchese di Donnafugata, è il protagonista del romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il Gattopardo prende spunto dalla vita e dalla famiglia di Tomasi di Lampedusa. Il protagonista, Fabrizio Salina, è chiaramente ispirato al bisnonno dell’autore, Giulio Fabrizio Tomasi, un uomo di grande cultura e passione per l’astronomia
«SE VOGLIAMO CHE TUTTO RIMANGA COME È, BISOGNA CHE TUTTO CAMBI» (chi pronuncia la frase non è però il principe di Salina ma suo nipote Tancredi).

GIUSEPPE TOMASI DI LAMPEDUSA, duca di Palma e principe di Lampedusa, nato nel 1896 e morto nel 1957, si formò su scritti illuministici e raccolte di relazioni militari. Divenne narratore solo nella seconda parte della sua vita, privo di contatti con gli ambienti letterari. Compose un solo romanzo, Il Gattopardo, che, rifiutato da due grandi case editrici, fu pubblicato da Feltrinelli nel 1958 su interessamento di Giorgio Bassani, ed ebbe un immediato, grandissimo consenso di pubblico e critica.
IL GATTOPARDO (film, 1963)
Regia di Luchino Visconti, con Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Rina Morelli.

l film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto 3 Nastri d’Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello.
IL GATTOPARDO (serie TV, 2025)
Regia di Tom Schankland, Giuseppe Capotondi, Laura Luchetti, Tom Shankland. Una serie con Benedetta Porcaroli, Simona Distefano, Kim Rossi Stuart, Deva Cassei, Saul Nanni, Paolo Calabresi, Astrid Meloni, Francesco Colella, Romano Reggiani.

Una serie basata sulla modernità del racconto del Principe di Salina e della sua famiglia, che è quello dell’Italia di ieri e di oggi.
«Il Gattopardo» sarà disponibile esclusivamente su Netflix, composta da 6 episodi.
AUDIO LIBRO
A coronamento di questa maratona, c’è la possibilità di ascoltare «Il Gattopardo» tramite audio libro. Letto da Toni Servillo. Editorial Emons Audilibri.

IN FINE, NON POTEVA MANCARE IL TEMA CULINARIO. COSA MANGIAVA IL PRINCIPE?
La cucina del principe di Salina riflette la tradizione culinaria siciliana, con influenze anche dalla Francia.

Pasti principali:
- Timballo di maccheroni: Un piatto molto famoso e rappresentativo della cultura siciliana, con una base di pasta frolla e ripieno di maccheroni, carne, uova e formaggio.
- Pasticcio del Gattopardo:
Una torta salata farcita con maccheroni, besciamella, ragù e altri ingredienti.
- Arancina:
Un classico della cucina siciliana, sia «abburro» (con mozzarella e prosciutto) che «accarne» (con ragù).
- Dolci siciliani:
Pasticciotti, cannoli, cassate, frutta martorana (dolci di marzapane modellati a mano che imitano la frutta).
- Gelatina al rum:
Un dolce che il principe sembra apprezzare particolarmente.
- Granita di gelsi:
Una prelibatezza ghiacciata che viene servita durante il pranzo, come parte del banchetto.

DUE RICETTE PER IL FAMOSO TIMBALLO DEL GATTOPARDO
Timballo del Gattopardo
Ingredienti
500 ml salsa di pomodoro
1/2 pollo lessato (per vegani e vegetariani facoltativo)
100 gr di funghi
100 gr di fegatini di pollo (per vegani e vegetariani facoltativi)
200 gr di prosciutto cotto tagliato a striscioline (per vegani e vegetariani facoltativo)
100 gr di salsiccia (per vegani e vegetariani facoltativa)
150 gr pisellini
50 gr di burro (se preferite margarina senza grassi idrogenati)
500 g maccheroni
parmigiano grattugiato (facoltativo per vegani)
3 uova sode a fette (preferibilmente di galline allevate all’aria aperta)
sale e pepe q.b.
Per la pasta frolla
500 g di farina di grano tenero
250 g di zucchero (se preferite di canna)
200 g di burro (se preferite margarina senza grassi idrogenati)
4 tuorli d’uovo (preferibilmente di galline allevate all’aria aperta )
un pizzico di cannella
sale q.b.
Per la crema pasticcera
3 cucchiai di zucchero (se preferite di canna)
3 tuorli d’uovo (preferibilmente di galline allevate all’aria aperta)
1/2 litro di latte (se preferite vegetale)
2 cucchiai di farina di grano tenero
un pizzico di cannella
sale q.b.
Preparate la pasta frolla impastando tutti gli ingredienti in modo da ottenere un composto liscio ed omogeneo e lasciatela riposare un’ora circa in frigorifero coperta con un panno. A questo punto preparate la crema pasticcera avendo cura di coprirla con la pellicola trasparente fino al momento dell’uso. Quindi preparate delle piccole polpette con la carne tritata di pollo lesso mescolata a 1 uovo al prosciutto cotto, 2 cucchiai di parmigiano e un pizzico di sale. Friggetele in abbondante olio e tenetele da parte a scolare su carta assorbente. Intanto rosolate con un po’di burro i fegatini, le salsicce, i funghi, le polpettine, i pisellini e cuoceteli per qualche minuto per fare amalgamare tutti i sapori. Nel frattempo cuocete i maccheroni molto al dente, scolateli e conditeli con il sugo di pomodoro, il burro, abbondante parmigiano e fateli raffreddare. Imburrate una tortiera ad anello di 30 cm di diametro e ricoprite il fondo ed i bordi con un terzo della pasta frolla dell’altezza di mezzo centimetro. Disponetevi sopra metà dei maccheroni, il condimento, le uova, spolverizzate con il parmigiano e coprite con il resto dei maccheroni a cui darete una forma leggermente a cupola sulla quale verserete la crema pasticcera che farete penetrare bene. Ora ricoprite il timballo con la restante pasta frolla sigillando bene i bordi. Spennellate la superficie del timballo con dell’uovo sbattuto e lasciate cuocere per circa 45 minuti nel forno statico a 180 gradi. Servitelo dopo averlo fatto riposare circa cinque minuti una volta fuori dal forno.

Il Timballo del Gattopardo, altrimenti detto il timballo del Principe, è una ricetta siciliana della tradizione che racchiude in sé un tripudio di sapori: pasta, carne, uova e formaggio, il tutto avvolto dalla pasta frolla.
Certo, non si può dire che sia leggero, ma è sicuramente spettacolare. Questi ingredienti ci conducono al momento del trasferimento stagionale dei Salina da Palermo al palazzo di Donnafugata.
Come ogni anno, da generazioni, si trasferivano con la bella stagione e come ogni anno veniva organizzata da mani sapienti una cena solenne per accogliere gli amici di sempre e ribadire il potere immutato del principe.
Questa antica ricetta siciliana è del 1860 ed è quella che più si avvicina alla descrizione fatta dal Tomasi di Lampedusa che così magistralmente descrive:
L’oro brunito dell’involucro, la fraganza di zucchero e di cannella che ne emanava, non era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall’interno quando il coltello squarciava la crosta: ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i fegatini di pollo, le ovette dure, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa untuosa, caldissima dei maccheroni corti, cui l’estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio.
Di sicuro, preparandolo farete un figurone. Vediamo insieme la ricetta.
Per preparare il Timballo del Gattopardo (per 6 persone) occorrono i seguenti ingredienti:
– 400 ml sugo di carne (va bene anche l’estratto);
– 1/2 pollo lessato;1
– 100 gr di funghi freschi;
– 100 gr di fegatini di pollo;
– 200 gr di prosciutto cotto tagliato a striscioline;
– 100 g di salsiccia;
– 120 gr di pisellini mignon;
– 500 gr di maccheroni;
– parmigiano grattugiato
– 3 uova;
– sale e pepe
– Un tartufo nero.
(Per la pasta frolla)
– 400 gr di farina;
– 200 gr di zucchero
– 200 gr di burro;
– sale;
– Un pizzico di cannella;
– 4 tuorli d’uovo.
(Per la crema pasticcera)
– 3 cucchiai di zucchero
– 3 tuorli d’uovo
– 2 cucchiai di farina
– sale
– Un pizzico di cannella
– 1/2 litro di latte.
Preparate la pasta frolla impastando velocemente con le mani tutti gli ingredienti, in modo da ottenere un composto omogeneo, e lasciatela riposare un’ora coperta con un panno in frigorifero.
Procedete poi a preparare la crema pasticcera che coprirete con la pellicola trasparente fino al momento dell’uso.
Successivamente preparate delle polpettine, grandi come nocciole, con 200 grammi di carne tritata di pollo lesso mescolata a 1 uovo, 100 grammi di prosciutto cotto, 2 cucchiai di parmigiano, prezzemolo tritato e un pizzico di sale. Friggetele in abbondante olio e tenetele da parte.
Fate insaporire in un po’ di burro il pollo ed il prosciutto rimasti, tagliati a striscioline; aggiungete i fegatini, le salsicce, i funghi, le polpettine, i pisellini e cuoceteli per qualche minuto.
Trasferiteli poi in una casseruola con qualche cucchiaiata di succo di carne e fate cuocere ancora per qualche minuto in modo che i sapori si mescolino bene.
Lessate nel frattempo i maccheroni molto al dente, scolateli e conditeli con il sugo di carne, il burro, abbondante parmigiano e fateli raffreddare.
Imburrate una tortiera ad anello di 30 centimetri di diametro e ricoprite il fondo ed i bordi con un terzo della pasta frolla che avrete steso sottile (circa mezzo centimetro). È importante che la pasta sporga un po’ dai bordi in modo che con facilità possiate chiudere il timballo con l’altro disco di pasta.
Disponeteci sopra metà dei maccheroni, distribuiteci sopra la finanziera di carne, le uova, spolverizzate con il parmigiano e il tartufo nero a lamelle, infine coprite con il resto dei maccheroni a cui darete una forma leggermente a cupola sulla quale verserete la crema pasticcera che farete penetrare bene.
Ricoprite il timballo con la pasta frolla avanzata premendo bene i suoi bordi per farla aderire alla prima. Spenellate la sua superficie con dell’uovo sbattuto e fate cuocere per circa 45 minuti nel forno a 180 gradi.
Prima di togliere l’anello, lasciatelo riposare per 5 minuti e servitelo subito.
A TAVOLA CON L’ARISTOCRAZIA SICILIANA
Per concludere il Gattopardo e il cibo che si mangiava al tempo del Principe di Salina, ricordiamo la magnifica opera de Elena Carcano, «Il Banchetto del Gattopardo».

Il banchetto del Gattopardo di Elena Carcano raccoglie le ricette sontuose ed elaborate tratte dalle descrizioni del celebre romanzo, unite ad altre attinte alla vasta memorialistica dell’aristocrazia siciliana, diventando così un piccolo tributo a un mondo raffinato e decadente che non perderà mai il suo fascino e che possiamo nostalgicamente rievocare portando in tavola un lussureggiante timballo.
Elena Carcano, architetto, dottore di ricerca, diplomata chef amatoriél presso la Commanderie des Cordons Bleu, affianca le competenze alla passione per la letteratura e la storia. L’ammirazione per il capolavoro di Tomasi di Lampedusa ha reso la Sicilia la sua terra d’elezione.
IN PREPARAZIONE:
Per la prima metà di settembre è previsto che il Gruppo di Lettura Italiano (GdLi) condivida il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in una data ancora da definire e concluderemo con una cena, ovviamente a base del famoso timballo che mangiava il principe di Salina.
Buona estate e buona lettura !!!
Ci Vediamo a settembre!!!