L’ULTIMA GRANDE DIVA DELL’OPERA
È morta la soprano Renata Scotto, una delle voci più importanti d’Italia: se ne è andata giovedì nella sua casa di New York. Renata Scotto aveva 89 anni.
Aveva debuttato a 19 anni come Violetta nella Traviata
Nata nel 1934 nella città di Savona, nel nord Italia, ha ricevuto lì le sue prime lezioni di canto, che ha iniziato all’età di 14 anni. Due anni dopo si trasferisce a Milano per proseguire gli studi. Debuttò nel 1952, al Teatro Chiabrera della sua città natale, nel ruolo di Violeta ne ‘La Traviata’ di Verdi. Solo un anno dopo canta alla Scala di Milano al fianco di Renata Tebaldi e Mario Del Monaco nel cast de ‘La Wally’ di Catalani. La sua insegnante di spagnolo, Mercedes Llopart, fu fondamentale per la carriera di Scotto, che trionfò sui grandi palcoscenici operistici mondiali, dal Bolshoi di Mosca alla Royal Opera House di Londra, dove debuttò nel 1960, al Metropolitan Opera House di New York. , dove si esibì come Madama Butterfly nel 1965. Fu lo spagnolo Alfredo Kraus a consigliare a Scotto di andare a Llopart quando la vertigine del successo portò il soprano ad una grave crisi vocale e personale. Rafforzata, torna sul palcoscenico e si esibisce alla Fenice, allo Stoll Theatre di Londra e al Festival di Edimburgo tra il 1956 e il 1957. A Edimburgo, sostituisce Maria Callas nel ruolo di Amina ne ‘La sonnambula’, ruolo che consolida il panorama italiano cantante come uno dei migliori interpreti del repertorio bel cantístico. Tra i suoi ruoli più ricordati, l’indimenticabile Cio-Cio-San in ‘Madama Butterfly’; Mimi in ‘La bohème’ o Lucia in ‘Lucia di Lammermoor’. Con Plácido Domingo il soprano canterà nel 1988 al Liceo di Barcellona e un anno dopo alla Zarzuela di Madrid l’opera ‘Fedora’, di Giordano. Domingo l’ha salutata così sui suoi social: «Con il cuore spezzato per la morte di Renata Scotto, una delle più grandi cantanti della storia, insegnante dedicata ai giovani cantanti, e per me, personalmente, una delle mie compagne di scena … più frequenti, con più di cento recite insieme nel corso della nostra carriera».
Dal 1997 Scotto è stato membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Negli ultimi anni ha vissuto negli Stati Uniti, dove dopo aver lasciato il palcoscenico si è dedicato alla direzione d’opera e all’insegnamento alla Juillard School of Music di New York e alla Yale University. Nel 2017 Scotto ha tenuto per la prima volta in Spagna un corso di interpretazione vocale organizzato da Amigos de la Ópera de La Coruña.
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Le cronache ricordano che la sua carriera prese il largo a Edimburgo quando, con le maestranze della Scala, sostituì la Callas in una serie di acclamate recite della belliniana «Sonnambula». Fin dall’inizio la sua fu dunque una carriera internazionale che la faceva essere di casa a Londra, New York, Vienna, Berlino come nelle altre piazze che contano, insieme con i massimi cantanti del suo tempo a partire da Luciano Pavarotti. Ma il suo punto di riferimento è stata la Scala, dove era amatissima e dove tornava con svizzera puntualità.
Ampio il repertorio e il lascito discografico. Difficile suggerire un solo ascolto a chi volesse farsi un’idea di chi è stata Renata Scotto. Andando a istinto si potrebbe dire le pucciniane Cio-Cio-San e Liù e la donizettiana Lucia. Ma come lasciar fuori la sua Violetta, memorabile sia nelle acrobazie del primo, sia nella drammaticità del secondo, sia nel lirismo del terzo atto.